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L’uomo non è una ‘parte’ del Dio, in sè stesso contiene il Dio. “Quello sei tu” dicevano gli antichi.

21 ottobre 2013

 inner-light-2-phil-vance«Quest’anima in ciascuno di noi non è una parte di Brahman né una sua emanazione, ma è, pienamente e interamente, lo stesso eterno e indivisibile Brahman.»
(dal Vedanta)

«Un’essenza invisibile e sottile è lo Spirito di tutto l’universo. Quello è la Realtà. Quello è la Verità. Quello sei tu.»
Il maestro (qui) non dice al discepolo che egli è una parte di Brahman; gli dice che è Brahman…
Nello stesso senso santa Caterina da Genova dice: “Il mio me è Dio, non per semplice partecipazione, ma per una vera trasformazione dell’Essere mio”.»
(Alan Watts – La ricerca della felicità – Ubaldini Editore p.133)

(Riprendendo la nota intuizione di Jung) “A noi esseri umani spetta un compito più grande: regalare consapevolezza agli dei, far loro sapere che esistono, dar loro un senso. Dare lo sguardo, gli occhi, agli dei, al loro manifestarsi dentro di noi, “covarli cogli occhi” è la possibilità più grande che è stata conferita all’uomo, la sua vera funzione cosmica.»
(Raffaele Morelli – Non siamo nati per soffrire, p.98)

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